Sono ormai otto mesi che cavalchiamo questi puledri di metallo.
Dalla mitica prima uscita nella Foresta Nera di Mozzate ci siamo trasformati: centinaia di chilometri d'allenamento hanno cambiato il nostro fisico. Siamo una Società ciclo-turistica iscritta ufficialmente all'Unione Degli Amatori Ciclismo Europeo. Ci alleniamo due o tre volte tutte le settimane. Partecipiamo a gare di MTB in tutta la Lombardia. Siamo sponsorizzati.
I Ratt sono usciti dal Lura e vestono orgogliosi i colori della squadra dei Sursum Corda.
Prendete per esempio il Colonnello. 8 mesi fa arrancava nel bosco con la "graziella" di sua moglie. Faceva il bullo impennando senza mani per finire nei rovi scorticandosi vivo, rompeva i pedali per proseguire spingendosi con i piedi come i bambini quando non sanno andare sul triciclo.
Oggi, eccolo qua. Una macchina da guerra. I muscoli lucidi, turgidi ed abbronzati comandano due gambe d'acciaio che come pistoni e bielle stantuffano sui pedali del suo biciclo: un gioiello tecnologico della meccanica di alta precisione del terzo millennio. Il Colonnello è un tutt'uno col suo mezzo. Conosce ogni centimetro di quel telaio. I ben informati dicono che abbia convinto la consorte a far dormire la bici con loro, nel lettone. La chiama Carmen. Riesce a smontare e rimontare completamente Carmen (non la consorte) in sette minuti e mezzo, bendato. La lava tutti i giorni con Chante Clair. Le parla e l'accarezza come un'amante. Eccolo qua, si diceva. I muscoli lucidi, turgidi ed abbronzati. Il vento che gli scompiglia il ciuffo che sporge dal caschetto. Lo sguardo cattivo che fissa avanti attraverso le lenti degli occhiali avvolgenti. Lo sguardo del professionista fissa attento avanti ... fissa avanti ... fissa attento ... fissa ... fissa il tanga interdentale che fa capolino dai calzoncini a vita bassa di Giusi Chiappa d'Oro famosissima nel Circuito dei Parchi. Il Colonnello è al settimo cielo: la bici, il vento, il sole, il tanga. Ma non fraintendete: il Colonnello è un uomo tutto d'un pezzo, uomo d'onore è; guarda, ma non tocca. Ricarica lo spirito fissando col suo ghigno il tanga ondeggiante. Poi con un movimento impercettibile del dito, scala il pignone, cambia passo, scatta sui pedali, dice: "Achtung! Passo a sinistra" e si invola imperioso superando Giusi.
Ed ecco sopraggiungere il Torero. Anche lui ha abbandonato la bici bi-ammortizzata costruita in soli due esemplari da un artigiano di Locri con cui si aggirava 8 mesi fa. Da allora ha spezzato il telaio di una mezza dozzina di bicicli. Il Torero è la potenza allo stato puro. La circonferenza della sua coscia è pari al giro vita del Colonnello. Frena anche quando va in salita. La sua tenuta è sempre la stessa, anche oggi in giugno: piumino d'oca nero con sopra il K-Way verde e para-orecchie di pile. Quando arriva dietro al tanga di Giusi Chiappa d'Oro, non fa una piega, quei fondoschiena sono tutti uguali per lui, dice: "Occhio che se non ti sposti ti stendo" e prosegue.
E' la volta di Voce d'Angelo. Come sempre ha voluto strafare. E' partito volutamente per ultimo in griglia. Dice di aver bloccato il cambio sul rapporto più duro per dimostrare la sua forza; nella realtà non è capace di cambiare. Il suo obbiettivo è il Colonnello. Nella gara precedente quest'ultimo ha prezzolato alcuni giudici perché indicassero a Voce d'Angelo la strada sbagliata facendolo cadere in un dirupo. Questa volta la deve pagare. Il tanga è un argomento sensibile anche per lui; e lui guarda e tocca. Ma il Colonnello non gli può sfuggire. Questa volta tocca e basta, non dice niente. Con una bella pacca sul culo sposta Giusi, che caccia un gridolino di piacere. Si getta all'inseguimento del Colonnello.
Spostiamoci più avanti sul gruppo di testa. Prince è sempre lì tra i primi. Questa volta sta intrattenendo il gruppetto cantando "Purple Rain". La volta scorsa aveva portato anche la chitarra elettrica. Anche lui ha notato il tanga in partenza, ma è passato oltre dicendo: "Padre perdonala perché non sa quello che fa".
Lasciamoci scivolare verso il gruppo di coda. Ecco il Presidente "Quello è un mio amico". Come sempre sta ammaestrando le folle che lo circondano e bevono dalle sue labbra: "E' ora di finirla! E' giunto il momento di rivoltarci contro questo colpo di stato strisciante! La mignottocrazia deve finire! Urlate con me NOT IN MY NAME. E adesso ci mettono pure il bavaglio, così non sapremo più niente delle escort, del letto di Putin, dell'igienista dentale. Potranno ristrutturarsi le case con i nostri soldi alla luce del sole. Sostituiranno l'inno di Mameli con La Gatta sul Tetto di Gino Paoli oppure con Anna dai Capelli Rossi e noi non potremo più dire niente. Faranno le strisce verdi a nostra insaputa. E' il regime che avanza. La democrazia è a rischio. Dobbiamo resistere, resistere , resistere. Dobbiamo armarci di statuette del Duomo di Milano!!". E tutti: "Viva il Presidente!!". E lui: "Se votate per me, vi prometto, più tanga per tutti!!". "... PRE-SI-DEN-TE! PRE-SI-DEN-TE! PRE-SI-DEN-TE! ...".
Proprio mentre Giusi Chiappa d'Oro bacia ed abbraccia il Presidente e la folla lo porta in trionfo verso il traguardo, si consuma il dramma.
Voce d'Angelo ha raggiunto il Colonnello. Lo punta, lo studia e alla prima staccata lo passa all'interno. Il Colonnello non crede ai suoi occhi giacché nessuno ha mai osato tanto. Cerca di reagire, ma le gambe sono indurite soprattutto dal contraccolpo psicologico. Voce d'Angelo accelera e si dilegua. Arriverà al traguardo ad una ruota di distacco da Prince.
Il Colonnello si ritira e torna a casa senza mangiare.
E' così che passiamo qualche ora di svago. L'aria aperta, tante risate, un po' di esercizio fisico ... fissando il tanga.
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